Smaltimento e recupero rifiuti subiscono fortemente il rincaro prezzi
Il rincaro dei costi energia e materie prime mette a dura prova famiglie, aziende, trasporti. Quello della raccolta, smaltimento e recupero rifiuti è tra i settori più fortemente a rischio. La crisi accentuatasi negli ultimi mesi ha fatto infatti lanciare un vero e proprio grido di allarme ad associazioni e imprese che si occupano di economia circolare e gestione rifiuti.
Tutte le fasi della gestione rifiuti risentono dell’attuale problematica questione prezzi: non incide soltanto il costo del carburante, bisogna considerare che anche le attività di riciclo fanno i conti con i costi di energia elettrica e gas. Le imprese energivore devono fronteggiare un aumento straordinario dei prezzi che ha un impatto pesantissimo.
Sostanzialmente il tema scottante sul tavolo è quello della tenuta della sostenibilità. Ci siamo trovati di fronte a una verità a lungo ignorata o sottovalutata: l’economia circolare ha bisogno di essere autosufficiente dal punto di vista energetico.
Quello che il nostro Paese sconta è oggi proprio l’inadeguato investimento nella produzione di energia alternativa e il raggiungimento di un’autonomia energetica per scongiurare la dipendenza dall’approvvigionamento estero e dalle speculazioni del mercato.
Agli anni della pandemia sono seguite le ripercussioni del conflitto Russia-Ucraina e di un’economia debole e scivolosa: misurarsi con una situazione negativa di peculiarità entità e a tempo indeterminato, abbisogna di interventi governativi eccezionali e di accordi e solidarietà internazionali.
Non vi è dubbio dunque che la singola Azienda non abbia armi per garantire adeguatamente il servizio essenziale della filiera rifiuti e la propria sopravvivenza finanziaria. L’imprenditoria è abituata però a cercare di tenere testa agli scossoni, adottando ogni possibile forma di contenimento dei danni e formule di buon senso per mantenere la propria vitalità.
Per questo abbiamo raggiunto Roberto Traldi della Ferro e Metalli di Galliate (NO), le cui scelte di sostenibilità sono il cuore dell’attività aziendale e anche dei suoi valori: con il lavoro di recupero, cernita e trasporto rifiuti non pericolosi, è impegnata da anni nella direzione fondamentale di destinare meno possibile alla discarica.
Proprio Traldi può spiegarci benissimo quanti passi avanti culturali e tecnologici siano stati fatti nell’ottica di un approccio di tutela dell’ambiente e risparmio delle risorse: abbiamo capito che i rifiuti sono un valore e abbiamo cambiato quindi le concezioni di trattamento dei rifiuti stessi. Ci ricorda infatti Traldi che «siamo passati dalle discariche che bruciavano rifiuti ai termovalorizzatori che li trasformano in energia. E potenziare i moderni e sicuri termovalorizzatori vuol dire andare sempre più a ridurre il volume dei rifiuti e produrre la tanto necessaria energia termica che può generare elettricità o alimentare impianti di teleriscaldamento.»
Sostiene ancora Traldi che «Bisogna lavorare a sistemi per produrre gomme e plastiche biodegradabili dai rifiuti alimentari (come la plastica bio ricavata da scarti urbani e di lavorazioni agricole). Ancora più a monte, in fase di progettazione, sarebbe ora di pensare in maniera sostenibile e con materiali riciclabili.»
Cosa dovrebbe ispirarci?
«Siamo chiamati ad accumulare meno rifiuti, dare loro nuova vita, abbracciare un’etica ecologica».
La crisi attuale mette però in pericolo ogni progresso e ogni buon proposito?
«Siamo sostanzialmente in ritardo e ora dobbiamo assolutamente credere che gli Stati arrivino urgentemente a considerare soluzioni.»
Abbiamo acquisito finalmente la sensibilità indispensabile per proteggere l’ambiente riducendo l’inquinamento e rispettando le risorse ma l’esplosione dei prezzi può davvero avere effetti devastanti e travolgere tutto: «impossibile negare preoccupazione, il sistema non può reggere a lungo.»
Non dovremmo insomma avere indugi e “sostenere la sostenibilità” ma potrebbe prevalere la logica stringente e drammatica dei costi.
La Ferro e Metalli ha cercato di difendere la sua vision e la sua mission con una politica aziendale di attenzione etica: nullo o minimo adeguamento delle tariffe per gravare meno possibile sui Clienti e non fermare la catena virtuosa del recupero. Una sorta di <SOSTENIBILITA’ UMANA> attuata con sacrificio in un’ottica positiva e costruttiva. Ciascuno è chiamato a fare la sua parte, almeno per affrontare la sfida dell’emergenza, in attesa di risposte strutturali e di nuove ripartenze.
Articolo pubblicato per la prima volta su L’Opinionista News (ottobre 15, 2022).